A vederne così tanti in giro non sembra tutto questo gran che. È tutto sommato un qualcosa che oggi è visto come normale, standard e, da non troppo tempo, anche obbligatorio per legge in Italia, il che gli fa perdere gran parte della sua esclusività di un tempo.
La routine e l’abitudine nel convivere con determinate innovazioni tecnologiche che fanno ormai parte del nostro normale “sapere quotidiano”, possono alle volte privarle dei loro trascorsi e della loro reale utilità. Ma è una privazione soltanto erronea e virtuale, poiché nel caso specifico dell’air-bag, in questo periodo festeggiato, il suo prezioso aiuto continua a proteggere e salvare vite, oggi come un quarto di secolo fa.
Sono infatti passati 25 anni da quando il primo air-bag fece la sua comparsa su una vettura, nel caso specifico su una Mercedes-Benz
Classe S uscita dalla linea di produzione dello stabilimento tedesco di Sindelfingen.
Ci vollero diversi anni di sperimentazione e ricerca per donare tale strepitosa tecnologia alla produzione in serie, ma alla fine lo sforzo meritò l’investimento impiegato.
I numeri ufficiali parlano chiaro. Dal 1990 sono ben 14.200 le vite salvate dalla “proverbiale sacca d’aria”, e oltre 2.500 sono le lesioni letali evitate agli occupanti di altrettante auto coinvolte in incidenti stradali di tutto il mondo.
Mercedes-Benz merita un elogio da primo della classe per aver adottato tale soluzione già dagli anni ‘80, prima di tutta la concorrenza mondiale.
Ovvio, come tutte le novità anche se di sicurezza si tratta, inizialmente avere un’auto dotata di air-bag costava, e tanto. Non solamente per i costi del sistema, ma soprattutto per il fatto che l’air-bag era disponibile solo per i top di gamma di Mercede-Benz le quali, all’epoca come oggi, non avevano prezzi troppo popolari.
Non troppo tempo dopo, dall’air-bag lato guida si è pensato di proteggere in maniera eguale anche il passeggero. Ed ecco quindi arrivare la coppia di air-bags anteriori (1988), seguiti da altri due bags per il contenimento laterale (1995), per poi giungere ai più recenti windowbags del 1998.
Fu poi il tempo del noto Pre-safe il quale, già dal 2002, permette alle apposite centraline di analizzare se la manovra e la situazione dinamica in corso è rischiosa al punto da compromettere la sicurezza degli occupanti e quindi preparare all’istante i relativi apparati della cellula a proteggere l’abitacolo, con un fondamentale gioco d’anticipo rispetto all’incidente in procinto di avvenire.
Altri piccoli passi sono poi stati percorsi con grande perseveranza dalla casa di Stoccarda in questi ultimi anni, cercando di perfezionare e potenziare ulteriormente le capacità dell’air-bag di proteggere.
Ad oggi sono infatti allo studio nuovi sistemi da integrare a quelli già adottati dalla stragrande maggioranza del parco auto circolante. Si sta infatti pensando di ampliare lo spettro temporale di allerta per Pre-safe e di allungare la lista dei parametri che i sistemi di sicurezza saranno in grado di calcolare a proposito degli occupanti, come per esempio età, sesso e dati biometrici (dimensione corporea e peso), in modo da poter calibrare con maggior precisione l’intervento.
L’air-bag è dunque uno strumento indispensabile ed irrinunciabili per le auto moderne e, soprattutto, oggi al contrario di dieci anni fa, alla portata davvero di tutti, essendo praticamente di serie su ogni auto commercializzata nel nostro paese.
