00 24/02/2009 20:01

Il 4 cilindri turbo benzina quasi non si sente. Semmai, nel silenzio, s’avverte di più il sottofondo di rotolamento dei larghi pneumatici montati su cerchi da 17". Siamo a bordo dell'ultima serie della Golf, un'auto che dal 1974 a oggi ha venduto circa 26 milioni di unità. E questa sesta, fin dalla sua nascita, ha fatto discutere gli appassionati. È più bella delle precedenti? Va meglio? Vale la pena comprarla? Cerchiamo di capirne di più.

La prima osservazione da fare è che la nuova Golf esordisce con due bei cinque: ossia l’omologazione Euro 5 sull’intera gamma (è uno dei primi modelli in listino a offrirlo) e il numero delle stelle EuroNCAP ottenute di recente nella protezione dei passeggeri. L'esemplare in prova, che monta l'ottimo 1.4 TSI da 122 CV, è in allestimento Highline, il più lussuoso e superaccessoriato fra quelli disponibili. E, infatti, alla già ricca dotazione di serie, che tra l’altro comprende sette airbag, Esp, clima automatico bi-zona, computer di bordo, volante multifunzione, sedili anteriori sportivi con doppio rivestimento, dobbiamo aggiungere il copioso blocco degli optional presenti, parte di una lista quasi di nozze. Tutto ciò fa lievitare il prezzo dai 21.621 euro iniziali (compresi i 720 euro delle cinque porte) agli oltre 28.200 del nostro esemplare. Insomma, più un’ammiraglia che una media.

Per quanto riguarda la linea, la nuova Golf è tornata a essere più semplice e lineare, più fatta per i giovani. A cominciare dall’ampia calandra sportiva, dai gruppi ottici sfuggenti, dalle profonde venature. L’abitacolo è, forse, la parte che è cambiata di più: ci sono il lusso e la sportività ereditati da Passat CC e Scirocco, una migliore ergonomia dei comandi e tanta tecnologia in più. Tanto per capirci, la nuova Golf non è tutt’altra Golf: ha conservato quanto di meglio c’era nella serie precedente per migliorare ovunque fosse possibile. Obiettivo centrato. Lo si capisce dalle piccole cose, come l’astina telescopica per il vano motore che non ti fa sporcare le mani o il gancio sotto la cappelliera, dove appendere il tappetino mentre cerchi gli attrezzi. Dalle piccole cose, quindi, ma anche dal posto di guida, con plancia, strumentazione e volante completamente rinnovati. E i comandi? Dove li avresti messi tu. Lo spazio è sempre adeguato per quattro: dietro, il terzo è un po’ sacrificato per via della seduta stretta e del piccolo tunnel. Ma, non a caso, il bagagliaio è giusto per quattro...

Nessun pulsante: per partire, basta la chiave. Il 1.4 turbo, già montato sulla Golf V, è silenzioso e, a volte, pare spento. Il lavoro d’insonorizzazione ha dato i suoi frutti, come dicevamo: soprattutto a velocità autostradale e in piena accelerazione, la rombosità della serie precedente è solo un ricordo. Occhio, comunque, alle velocità, perché, in genere, il silenzio fa scordare il tachimetro. Dicevamo del motore: oltre a essere ben isolato, è pieno, di coppia s’intende; ha già buona verve sin da 1500 giri e tira fino a 6000 (inutile superarli), quando il diesel è già a nanna da un pezzo. Non sarà un motore sportivo, ma è un mostro di regolarità, regala un’andatura brillante e si sposerebbe alla perfezione con il cambio Dsg. Anche perché la nostra Golf, che adotta invece l’ottimo 6 marce manuale, veloce e dagli innesti poco contrastati, ha una frizione non proprio leggerissima per la città, anche se ben modulabile.

In viaggio apprezzi soprattutto il bel lavoro delle sospensioni, anche quando alzi l’andatura. Il confort, infatti, è da segmento superiore. La nostra Golf, in particolare, ha l’assetto ribassato di 10 millimetri perché dotata del sistema Dcc, un optional da 884 euro. Non è solo un bel giocattolo con cui variare in tre modalità la taratura di sospensioni e sterzo (un buon elettrico): perché, poi, quando schiacci il tasto sulla console, il comportamento stradale cambia davvero, soprattutto in Sport. Sa anche far divertire, quindi, ma è sempre sicura, grazie a un Esp di serie preciso e puntuale. Dai freni solo buoni riscontri: gli spazi d’arresto sono contenuti e, mediamente, migliori di quelli della Golf V 1.4 TSI da 170 CV. A fronte di prestazioni brillanti (quasi 194 orari di velocità e accelerazione 0-100 km/h in 9,5 secondi), i consumi sono buoni: è difficile percorrere meno di 10 km/litro. Di media si fanno quasi i 12, in autostrada 11,4 km/l e solo in città si scende a 10,3 km/l.

E allora, questa Golf VI? È davvero nuova? Sì, perché le modifiche, nella continuità, sono state profonde. Ma, poi, siamo sicuri che il cliente Golf non preferisca il miglioramento di un’auto che ha amato fino a ieri, a un salto nel futuro? E, per noi, questa sesta serie è in grado di garantirglielo.