È TORNATA LEI
Dopo anni di splendore, aveva conosciuto stagioni difficili, durante le quali era rimasta impigliata pure nelle sacrileghe maglie del diesel. Ma ora basta: con la quinta serie, la "Golf GTI" promette di tornare quella d'una volta, com'è sottolineato anche da quel filetto rosso sulla mascherina, omaggio alle "GTI" delle origini.
Citazioni del passato a parte, sono molti i dettagli che distinguono questa "Golf" dalle sorelle minori: tanti piccoli aspetti che la rendono inconfondibile per l'occhio esperto, ma che non ne stravolgono l'impostazione generale. E la stessa mano, leggera ma decisa, s'è mossa anche nell'abitacolo, dove le ottime qualità di base non sono state modificate, ma dove sono molti i tocchi di personalizzazione.
La "GTI" ha davvero un rombo di prim'ordine, bello pieno e aggressivo anche in basso e con una turbina che, più che in accelerazione, si fa sentire in rilascio, quando si apre la valvola pop-off. E poi, i 280 Nm promessi già a 1800 giri, ci sono, eccome: in qualsiasi marcia, anche ai regimi più bassi, l'auto reagisce alle sollecitazioni sull'acceleratore con una vivacità straordinaria. Così, in basso si ha un "tiro" quasi paragonabile a quello di un bel turbodiesel e, in alto, l'allungo tipico di un benzina.
A mettere tutti d'accordo, ci pensano le richieste di carburante: certo, quando le si chiede di sfoderare tutt'e duecento i cavalli diventa difficile apprezzare i vantaggi dell'iniezione diretta in materia di consumi, ma in tutte le altre occasioni, che sono poi la quasi totalità della guida quotidiana, la "GTI" sa essere piuttosto parca.
L'assetto, ribassato di quindici millimetri, è un ottimo compromesso tra le ragioni del confort e le istanze delle qualità stradali. Sincera in tutti i frangenti, non mette mai in difficoltà il pilota. Lo scotto, sempre per gli "oltranzisti", è quello di aver reso il comportamento forse un po' "scontato", persino pacato se si prende come riferimento una BMW "serie 1". In pista, comunque, non possiamo negare di essere rimasti piuttosto soddisfatti, pur con gli handicap comuni a tutte le trazioni anteriori, che in questi frangenti hanno difficoltà nello scaricare i cavalli in uscita di curva e scontano la distribuzione delle masse sbilanciata verso l'avantreno.
(Quattroruote)