La Francia ha annunciato misure drastiche contro i rilevatori di autovelox. Il Governo d'oltralpe, infatti, ha anticipato l'intenzione di approvare entro breve tempo un provvedimento legislativo che vieti l'utilizzo di strumenti capaci di indicare a un guidatore la presenza di radar per il controllo della velocità.
Duemila addetti. La notizia ha scatenato il panico tra i fabbricanti di rilevatori, un settore che occupa oltre duemila addetti, i quali hanno lanciato un appello alla mobilitazione di automobilisti e motociclisti. "È una misura ingiusta, ingiustificata e miope", accusa dalle pagine del quotidiano francese "Le Parisien" Fabien Pierlot, amministratore delegato di Coyote system, una delle principali aziende produttrici di rilevatori in Francia, che poi invita i 4,7 milioni di utilizzatori dei dispositivi a manifestare contro il provvedimento, e a "non accettare di essere stigmatizzati in alcun modo".
Mercato embrionale. "Avremmo potuto assumere duecento o trecento persone", rincara la dose il patron di un'altra azienda, la Sagemcom, Jean-Georges Schwatz. "È un mercato embrionale e la Francia ne è un laboratorio. Pensavamo di proporre i nostri servizi in Brasile, negli Stati Uniti. E i più grandi costruttori di automobili meditavano di lavorare con noi". Progetti cancellati, denunciano, dal divieto preannunciato dal Governo francese, che entrerà presumibilmente in vigore non prima del prossimo mese di settembre.
Fino a 1.500 euro di multa. In base al nuovo provvedimento normativo chi verrà sorpreso alla guida con un rilevatore di autovelox acceso rischierà fino a 1.500 euro di multa e una decurtazione di sei punti sulla patente. Pene ancora più pesanti per i fabbricanti o i rivenditori dei gadget tecnologici che rischiano fino a due anni di carcere e ben 30.000 euro di ammenda.
