Parlo di livello di difficoltà nelle operazioni da eseguire... In fondo il tutto si riduce nell'accendere le luci, portare i flaps a 5 o 10 e dare manetta prima al 50 poi al 90%, eseguire la rotazione a 10 gradi e chiudere i carrelli. Raggiunti i 1000 piedi di quota chiudere i flaps, portare la manetta al 60% spegnere le luci di decollo e raggiungere la quota di crociera.
L'atterraggio invece è proprio un'arte, ripeto, le variabili in gioco sono sempre differenti, non è così facile mantenere velocità e rateo di discesa costante, magari con vento di traverso, o peggio ancora con windshear, allinearsi perfettamente con la pista e toccare terra dolcemente...
Nel decollo si seguono procedure più o meno standard, da manuale direi, questo perchè da una posizione stabile a terra, da velocità 0, si porta una macchina in volo. Nell'atterraggio si porta una macchina da una posizione instabile (in aria), a 250 miglia nautiche/h (non si possono sbagliare i tempi perchè a queste velocità una minima esitazione diventa un errore irreparabile), fino a terra a velocità 0 e in un punto prestabilito!
Se tu intendi dire che il decollo è la fase più rischiosa ti quoto.. Effettivamente la macchina raggiunge il massimo delle sollecitazioni in questa fase.. motori quasi al massimo, struttura pesante che si solleva in attrito con l'aria e la pressione, massimo carico..
Ma ripeto, per le operazioni basta seguire un manuale!
per avallare le mie affermazioni, prima che qualcuno abbia da ridire, ho un collega con brevetto di volo commerciale che mi spiega tutte ste cosucce interessanti...