PERCHÉ SONO TESTIMONE DI GEOVA
Dopo aver osservato bene ciò che mi circonda, e scoperto anche molte cose che non posso vedere coi miei occhi (dalle microscopiche alle planetarie), non posso che essere certo che tutto sia frutto di un progetto!
Dopo aver concluso di essere parte di un progetto, non posso non cercare di conoscerne il Progettista!
Dopo aver letto i Vangeli, non posso far altro che voler essere cristiano! Ora posso conoscere il mio Vero Padre e unirmi a Gesù nell’amarlo.
Dopo aver studiato la storia del cristianesimo, non posso accettare nessuna religione che riconosce come opera di Dio il Concilio di Nicea del 325 d.C. (e già questo esclude quasi tutte le religioni che si dichiarano cristiane).
Dopo aver amato la Bibbia, non posso fare a meno di scartare tutti i cosiddetti "cristianesimi" che la mettono in secondo piano rispetto alle loro tradizioni. Proprio come insegna espressamente Gesù; che leggeva, citava, rispettava e amava la Bibbia.
Dopo aver scartato quasi tutti i cosiddetti "cristianesimi", non posso non tener conto che negli antichi manoscritti ebraici della Bibbia il nome di Dio, Geova, compare circa 7000 volte, più di ogni altro nome.
Dopo aver scoperto che il nome di Dio è così importante, tra i pochi "cristianesimi" rimasti non posso che scegliere quello che onora questo nome, che non accetta il compromesso del 325 d.C. (e i Concili seguenti), e che rimane saldamente ancorato alla Bibbia: i Testimoni di Geova.
Dopo aver conosciuto i Testimoni di Geova, ho scoperto che il Regno di Dio insegnato da Gesù Cristo, il tema stesso della sua predicazione e dell'intera Bibbia, è la salvezza mia e dell'umanità. Dà senso alla vita e la prospettiva della restaurazione di tutte le cose, la più importante delle quali è la riconciliazione con Geova Dio, nostro Padre che abbiamo abbandonato!
Ho letto in altro 3D il percorso di fede di un fratello tdG.
Io comprendo e apprezzo questo suo percorso, semplicemente perché Gesù mi ha insegnato a rispettare e amare il prossimo, indipendentemente da ciò che potrebbe essere la mia idea in proposito. Ognuno ha il diritto di credere in ciò che vuole e come vuole.
Fino a prova contraria, né io né alcun altro può arrogarsi il diritto di giudicare la sua sincerità e nemmeno se ci fosse (la prova contraria), resterebbe pur sempre una sua precisa e responsabile scelta, di cui non deve certo rendere conto a chicchessia se non al nostro Padre eterno.
Detto questo, vorrei, giusto per “contraltare”, mostrare anche un’esperienza diversa, semplicemente diversa, ma senza assolutamente alcun intento critico, né discriminatorio e senza alcun intento di opposizione. Infatti io non sono quel che tra di loro si definisce “detrattore”, perché non posso e non voglio togliere nulla, ma semplicemente non condivido tanti aspetti della sua fede, tutto qui!
Sono d’accordo con lui che, osservando la natura che ci circonda e la perfezione dei suoi meccanismi, si debba concludere e credere invariabilmente sull’esistenza di un Creatore.
Contemporaneamente, fin dall’età adolescenziale ho cominciato a leggere la Bibbia, soprattutto sotto la spinta dei fratelli tdG che ho conosciuto allora nell’ambito di parenti e amici di famiglia.
Questa conoscenza mi ha indotto, inizialmente, a studiare le loro “opere di consultazione” e a farmi “raffreddare” nei confronti della fede in cui sono nato (cattolicesimo) e a “scartare” anche io tutte le altre fedi che non mettevano, almeno apparentemente, l’accento sui principi cristiani enunciati nei vangeli.
Ho cominciato, se non proprio a detestare, ma almeno a non più considerare come indispensabili certe tradizioni, certi riti che sovente in tali “cristianesimi” prendevano il posto degli aspetti sostanziali contemplati nel messaggio di Cristo.
E siamo nell’epoca intorno al 1975.
Dopodichè, non certo perché la pretesa vicinanza della fine non si fosse avverata, ma soprattutto per aver dato spazio anche alle altrui “opere di consultazione”, ho cominciato a vedere le cose per lo più in modo diametralmente opposto.
E così facendo, ragionando in modo autonomo, ho cominciato a dare rilevanza più ai principi sostanziali evangelici, piuttosto che ad altri scritti che, anche se apparentemente condivisibili, contraddicevano secondo me gli insegnamenti diretti di Gesù.
Per esempio, mi sono rimasti impressi i due più grandi comandamenti di amare Dio e il prossimo come se stessi, in modo indissolubile, considerati congiuntamente e non in modo subordinato l’uno dall’altro, anche per quel che altrove lo stesso Gesù ci confermava: “Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” (Mt 25,40).
Per esempio, in questa ottica, ho interpretato in modo difforme il loro intendimento di astenersi dalle trasfusioni del sangue.
Ho cominciato, quindi, ad incentrare il mio essere cristiano, in modo libero da ogni costrizione, nella precisa scelta di considerare questi ed altri insegnamenti evangelici, in analogia alla “costituzione” di uno stato che in ambito civile è al di sopra delle leggi che ad essa si devono conformare.
Infatti, nella responsabile e personale interpretazione di ogni altro scritto biblico o di qualsiasi intendimento dei nuovi confratelli, ogni eventuale ipotetico dubbio veniva e viene da me considerato alla luce delle precise parole di Gesù, tramandateci non da uno ma da ben quattro evangelisti.
Un mio parente stretto tdG mi consigliava quanto detto dall’apostolo Paolo: "Esaminate ogni cosa e tenete ciò che è buono" (1 Ts. 5:21) ed io questo ho fatto.
Inoltre ho tenuto presente anche “... e conoscerete la verità, e la verità vi renderà liberi” (Gv. 8:31, 32).
E qual è la verità se non quella rappresentata dallo stesso Cristo? Infatti fu Lui che disse: "Io sono la via, la verita' e la vita" (Gv.14,1-12).
Alla fine ho avuto modo di verificare, sempre alla luce del Vangelo di Cristo, che tanti, se non tutti, i loro “intendimenti” o consuetudini e modi di operare non potevano essere da me condivisibili.
Ma questo è un mio problema. Non voglio certo indurre qualche altro a pensarla come me. Io credo che la propria fede debba essere vissuta nel massimo della libertà, ovviamente nel rispetto dei principi generali cristiani, in cui continuo a credere fermamente.
Da quando sono ospite nel loro forum, tutti i miei interventi hanno avuto questo intento, cioè del massimo rispetto per i tdG, ma solo mostrando il mio pensiero, anche se talvolta potevano essere interpretati in modo difforme o offensivo (giammai può esistere l’offesa in me …).
Cordialità.
[Modificato da Gioacchino59 19/10/2022 17:56]
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... e conoscerete la verità, e la verità vi renderà liberi” (Giovanni 8:31, 32).
«Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! (Luca 21:8)
Mondo cristiano libero