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la lampada questa sconosciuta

Ultimo Aggiornamento: 26/12/2011 10:48
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Email Scheda Utente
24/12/2011 20:19
 
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vorrei parlare della comune lampada H7 che equipaggia la stragrande maggioranza delle auto.
spero di fare chiarezza:
marche comuni
Bosch Daytime - Secondo Bosch: ideali come luci diurne, fino al 10% in più di luce (*)
Bosch Plus 50 Plus Life - Secondo Bosch: fino al 50% in più di luce, maggiore durata (*)
Bosch Plus 90 - Secondo Bosch: fino al 90% in più di luce sulla strada, luce bianca intensa, cono di luce più lungo (*)
Osram Ultra Life - Secondo Osram: garantite 3 anni, durata media tripla (*)
Osram Silverstar - Secondo Osram: fino al 50% in più di luce, fascio di luce fino a 20 m più lungo (*)
Osram Night Breaker - Secondo Osram: fino al 90% in più di luce, fascio di luce fino a 35 m più lungo, luce fino al 10% più bianca (*)
Philips Premium - Secondo Philips: fino al 30% in più di luce sulla strada, ottimo rapporto qualità/prezzo (*)
Philips VisionPlus - Secondo Philips: fino al 50% in più di luce sulla strada, fascio di luce fino a 20 m più lungo, maggiore durata (*)
Philips X-tremeVision - Secondo Philips: fino al 100% in più di luce sulla strada, lunga durata (*)
Philips BlueVision ultra - Secondo Philips: lampade azzurrate di lunga durata, luce più bianca fino a 4000 °K
Philips NightGuide - Secondo Philips: lampade alogene di lunga durata a tre colori calibrati per tre luci differenti a sinistra, a destra ed al centro della strada, fino al 50% di luce in più sulla strada, fascio di luce fino a 20 m più lungo (*)
Xenon SuperWhite - Secondo il produttore low cost: maggiore visibilità fino al 40-50% in più, luce bianca (*)
Super Plasma Xenon Bulb (NON OMOLOGATE) - Secondo il produttore low cost: luce bianca intensa ad effetto xenon
Dicra H7 Halogen - Lampade low cost senza specifiche paricolari

Tokyo H7 - Lampade low cost senza specifiche paricolari


(*) Rispetto ad una lampada alogena standard. Tuttavia non è chiaro a quale standard si riferiscano i produttori. Nelle confezioni non c'è scritto nulla a riguardo e visitando la fabbrica Philips di Aachen abbiamo scoperto che questa lampadina standard NON esiste. Cioè ogni produttore si crea un suo punto di riferimento, probabilmente basandosi sulla media del mercato di primo impianto. Questo perchè le lampadine after-market tendono a dare ai clienti una luminosità maggiore rispetto a quella garantita dai prodotti scelti dalle Case automobilistiche (notoriamente interessate a trovare un compromesso tra prestazioni e costi).

IL TEST - Il test non si è limitato al confronto analitico dei dati misurati nelle diverse prove tecniche ma ha tenuto conto di una prova empirica basata sulla valutazione di quattro volontari, i quali si sono espressi sulla percezione reale della luce emessa dalle lampade in una strada buia e senza illuminazione pubblica. Quest'ultimo test, poco scientifico lo sappiamo, è stato scelto poichè, secondo noi, è molto importante capire ciò che l'automobilista percepisce (ci sono differenze tra le lampade?). Anche in quest'ottica tutti i fasci luminosi prodotti dalle lampade sono stati fotografati con una macchina digitale professionale, in modalità manuale e con le medesime impostazioni. Le immagini sono state scattate sia a colori che in bianco e nero, al fine di enfatizzarne il fascio luminoso. Le foto le trovate nella gallery in alto.

MISURAZIONE LUX - La prova di illuminamento fari si è svolta presso il Centro di Revisione autoveicoli Campano di San Marzano sul Sarno (SA) dove, con l'aiuto del personale tecnico, abbiamo misurato l'intensità luminosa dei fari di una Peugeot 206 (immatricolata da pochi mesi e quindi con i fari praticamente nuovi), sottoponendo tutte le lampade alla prova. Dopo aver accertato il corretto orientamento dei proiettori è stato misurato con un provafari Tecnocolor 2800/MCTC (in regola con la taratura periodica) il valore in lux espresso da ogni modello di lampada. I risultati della prova, rappresentati graficamente nella gallery allegata (in alto), hanno evidenziato una condizione di pareggio tra i big; un risultato quasi ovvio ed indiscutibile per marchi di riferimento nel settore Automotive caratterizzato da lievi disparità prestazionali tra lampade della stessa fascia. Ciò che ci ha stupito invece riguarda il rendimento delle lampade lowcost che nel caso specifico delle Tokyo ha fatto registrare un'intensità luminosa dei fari paragonabile alle lampade più costose, considerando anche il loro costo irrisorio (4 €uro la coppia). Risultato deludente invece, come ci si poteva aspettare, per le lampade non omologate cinesi (3 €uro la coppia), che durante la prova sono risultate inefficaci in termini di illuminamento e di durata, nonchè potenzialmente rovinose per i fari. Infatti dopo pochi minuti si sono immediatamente guastate! Allo smontaggio delle lampade uno dei due bulbi si presentava vistosamente deformato per effetto della temperatura generata, che ha innescato un principio di fusione.

COLORE DEL FASCIO - La prova della temperatura di colore si è svolta con la collaborazione dell'ingegnere Giovanni Landi presso il laboratorio di Optoelettronica dell'Università degli studi di Salerno diretto dal professore Heinrich-Christoph Neitzert. La temperatura di colore è stata misurata partendo dalla legge di Wien che lega la temperatura alla radiazione emessa da un corpo nero alla massima lunghezza d'onda; pertanto è stata misurata la massima lunghezza d'onda (λ) della radiazione emessa dalle lampade, alimentate a 13,2V (alimentatore stabilizzato), con uno spettrometro Ocean Optics HR 2000 posto alla distanza di 70 cm dalla sorgente luminosa, per poi risalire alla temperatura di colore della luce irradiata. Dai dati misurati (sempre nella gallery) è emerso che tutti i campioni analizzati emettono radiazioni alla lunghezza d'onda massima tra 720 e 733 nm che comporta una temperatura di colore di circa 4000 °K percepibile dall'occhio umano come una tonalità tra il giallo tenue ed il bianco. Oltre a misurare la temperatura di colore è stato possibile verificare l'efficacia dei filtri UV dei bulbi che per tutti i modelli testati è risultata buona.

PROVA EMPIRICA - La prova empirica di visibilità di un pedone è stata realizzata su un terreno di gioco ideale per valutare le reali capacità delle lampade di illuminare: una strada completamente priva di illuminazione stradale. La prova ha avuto lo scopo di evidenziare la reale percezione di un pedone, posizionato a 20 metri dall'auto, fermo sul margine destro della strada e con elementi riflettenti ad alta visibilità sulla giacca (cosa già di per sè rara). Quattro volontari, seduti al posto guida, hanno espresso il loro giudizio annotando le loro risposte su un apposito schema. Per cercare di far "vedere" anche ai lettori ciò che hanno visto i nostri volontari, abbiamo deciso di scattare delle foto (nella gallery in alto). La capacità di percepire il pedone è stata definita complessivamente buona per tutti i modelli di lampade; l'impossibilità di valutare profonde differenze tra lampade diverse potrebbe dipendere dal fatto che gli incrementi percentuali di prestazioni dichiarati dai produttori sarebbero rilevabili a distanze dall'auto ben superiori (come specificato nelle stesse pagine web delle aziende) rispetto ai 20 metri di riferimento della nostra prova. Tuttavia anche spostando il pedone a 40 metri non sono emerse grosse differenze (il pedone diventa quasi invisibile). Le valutazioni le lasciamo fare a voi, nella gallery tutte le foto.
CONCLUSIONI - Sulla base delle prove realizzate possiamo trarre le seguenti conclusioni: l'uso di (alcune) lampade meno conosciute ma ugualmente efficaci, purchè omologate all'uso su strada, consente di illuminare adeguatamente la strada e di guidare in totale sicurezza. Le foto (nella gallery in alto) lasciano intravedere alcune differenze tra i vari prodotti, ma non sempre acquistare lampade molto costose può valerne la pena, almeno nel breve periodo. Infatti i risultati delle nostre prove sono relativi ad un tempo di utilizzo relativamente breve rispetto alla vita utile delle lampade, sarà quindi interessante valutare il funzionamento delle stesse in una prova di durata, ma per questo vi rimandiamo ad un futuro appuntamento. Resta il fatto che le lampadine top di gamma dei vari produttori garantiscono una migliore illuminazione che nelle foto è facilmente riscontrabile.

I CONSIGLI - La scelta delle lampade dei fari non dovrebbe seguire le tendenze del momento che spesso e volentieri, anche all'insaputa dell'automobilista, comportano violazioni del codice della strada (come l'adozione di kit xenon aftermarket o luci colorate integrate ai fari). Poiché è facile confondersi nelle ormai svariate versioni di lampade esposte sugli scaffali dei reparti di accessori per auto, lasciandosi incantare dalle utopiche promesse stampate sulle confezioni, vediamo insieme alcune caratteristiche da non sottovalutare.

OMOLOGAZIONE - Dando per scontato che la lampada da acquistare sia dello stesso tipo di quella da sostituire (H1, H4, H7 e così via) è importante accertare la presenza sulla confezione dell'indicazione ECE R37, la normativa europea che definisce le caratteristiche costruttive e di funzionamento delle lampade per poterle definire omologate e quindi utilizzabili sulle strade pubbliche. In più vi deve essere, sulla lampadina e sulla scatola, il simbolo E seguito dal numero indicante il paese della Comunità europea che ha richiesto l'omologazione (ad esempio E1 per la Germania, E2 per la Francia, E3 per l'Italia, etc). Qualsiasi numero va bene, non serve che siano prodotti omologati direttamente in Italia visto che la normativa è europea.

ASSENZA DI Pb - A partire dal 1 luglio 2006 il Parlamento europeo ha limitato l'utilizzo di metalli pesanti tra cui piombo, mercurio, cadmio, ecc. ritenuti altamente pericolosi per l'ambiente nella produzione di strumentazioni elettriche ed elettroniche. La presenza di chiare indicazioni del tipo Pb Free, NO Pb o simili attestano il rispetto della direttiva comunitaria conosciuta anche con l'acronimo RoHS.

FILTRO UV - Il vetro al quarzo con cui sono realizzati i bulbi ha il vantaggio di resistere agli elevati stress termici durante il funzionamento delle lampade ma risulta permeabile ai raggi ultravioletti emessi, per questo motivo il bulbo deve essere dotato di un filtro che non consenta il passaggio delle radiazioni dannose per la persona e deleteri per i proiettori dell'auto.

ATTENZIONE - Talvolta la presenza di questi simboli non mette al riparo il consumatore da un acquisto errato; la totale assenza dei simboli di omologazione, invece, espone il guidatore ai pericoli che abbiamo documentato utilizzando le lampade non omologate. Nel migliore dei casi c'è il rischio di venire multati ad un controllo della polizia o non superare il controllo di revisione periodica, ma non mancano (come nel nostro caso) seri rischi di danneggiare i fari dell'auto. Quindi l'uso di lampade non omologate è assolutamente sconsigliato.

PIU' BIANCHE = MENO DURATA - Lampade miracolose capaci di emettere dei fasci di luce intensa e bianca facilmente tendente al blu, hanno una vita più breve rispetto alle lampade alogene "a luce gialla" a causa della temperatura più alta a cui sarebbe sottoposto il filamento per raggiungere temperature di colore più alte (i due dati sono direttamente proporzionali), causandone un'usura più rapida ed un cedimento precoce. Ma non è tutto, anzi. Lampade di questo tipo spesso non omologate, possono rivelarsi fastidiose per le auto che precedono o che provengono dal senso opposto, costringendo il guidatore abbagliato a distogliere lo sguardo dalla strada, con conseguenze immaginabili. Pertanto utilizzate sempre lampade idonee all'uso su strada e controllate periodicamente il corretto orientamento dei fari.

CAMBIO DIFFICILE - La sostituzione delle lampade in sé non è un'operazione complicata da realizzare, basterebbero infatti alcune semplici mosse per ridare luce ai nostri fari, ma solo se l'accesso al retro dei proiettori fosse immediato e non ostruito da vaschette per i tergivetro e organi vari. Le Case automobilistiche sottovalutano ancora troppo questo aspetto, costringendo quasi sempre il malcapitato automobilista a circolare con lampade fuori uso fino all'officina più vicina o, peggio ancora, ricorrere all'uso di abbaglianti e fendinebbia pur di continuare a guidare su strade non illuminate. Poiché questo comportamento è rischioso e sanzionabile a seconda dei casi ai sensi degli articoli 152 e 153 del codice della strada, un po' di allenamento in garage alla sostituzione delle lampade (conservando un kit di scorta nel portaoggetti e una torcia per fare luce) nei casi più semplici può trarvi d'impaccio da situazioni del genere.
p.s. se argomento trattato prego i sigg moderatori di "erasare" tutto.
[Modificato da filovirus59 24/12/2011 20:22]

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