A piccoli, ma significativi passi avanza la legge sul tuning.
Approvate al Senato nel pacchetto Bianchi anche le norme sul tuning. Manca ora la ratifica della Camera e sarà legge dello Stato. Ma...
Il 19 settembre 2007 il Senato ha approvato il cosiddetto
pacchetto sicurezza del ministro Bianchi.
Tra i vari articoli ed emendamenti è stato deciso che con un Decreto del ministro dei Trasporti siano determinati i requisiti degli enti che possono certificare le modifiche.
Nell’allegato articolo del
Sole 24 Ore del 20 settembre 2007 a firma del giornalista Maurizio Caprino, si ipotizza anche una seconda strada che dovrebbe allargare ulteriormente l’apertura sulla regolamentazione delle modifiche alle auto.
Resta che siamo ora, veramente ad un passo, da quanto il nostro gruppo di lavoro aveva promesso ai suoi utenti con la nascita della FITS nel settembre 2006.
Un risultato ancora interlocutorio (dobbiamo sempre mettere in conto che proprio alla camera era stata bocciata la prima stesura del ministro Bersani), ma pieno di significati, dove si vede la mano degli ingegneri ministeriali da noi direttamente sollecitati con un nostro ricorso in via gerarchica del giugno scorso.
Aver legato la legalizzazione del tuning al pacchetto sicurezza dovrebbe portarci in breve tempo alla conclusione dell’iter legislativo.
In questo modo si potrà avere le risposte che tutti gli appassionati si aspettano.
A questo proposito abbiamo intervistato Giuliano Latuga presidente della FITS (Federazione Italiana Tuning Sportivo) e promotore con la rivista Mega Tuning della campagna a favore della regolarizzazione del settore con lo slogan “Legalizziamo il tuning con un Euro”.
“Il nostro primario obiettivo era di dimostrare – ci dice il presidente – che solo l’Italia non si era adeguata alle normative internazionali sugli equipaggiamenti di secondo impianto, pur esistendo da anni le relative norme. Ciò dovuto ad un persistente monopolio della ex Motorizzazione sugli adempimenti di omologazione degli accessori da montare sui veicoli. Pertanto un po’ per ignoranza e un po’ per reali problemi strutturali questi uffici si sono sempre rifiutati di procedere agli aggiornamenti. Insieme ai tecnici di Tecnostrada abbiamo dimostrato ai dirigenti ministeriali che è possibile invece procedere a tali aggiornamenti anche senza il collaudo in Motorizzazione e soprattutto il nulla osta della casa costruttrice.
Ora il nostro secondo obiettivo è trasformare una procedura lunga ed inutilmente costosa in un percorso sì regolamentato, ma breve e accessibile alle tasche di tutti.
Sarà possibile raggiungere questo fondamentale risultato se il ministro dei Trasporti manterrà le promesse che sono state avviate con la promozione e l’approvazione al senato del suo pacchetto.
Nei prossimi giorni convocheremo una conferenza stampa – convegno per discutere sulle modalità e sui tempi di applicazione della futura normativa.
pacchetto sicurezza:
www.fits-it.org/testi/articoli/disegno_legge.pdf
Sole 24 Ore del 20 settembre 2007 :
www.fits-it.org/testi/articoli/sole24ore.pdf