Gli inglesi, si sa, sono veri maniaci per le sportive. Così anche se ormai non hanno più nessuna marca (la Jaguar e l'Aston Martin sono della Ford, la Bentley della Volkwagen, la Mini e la Rolls Royce della Bmw, la MG-Rover è finita ai cinesi, ecc.) non si rassegnano. E vanno avanti con la propria inglesissima teoria di produrre auto sportive con quello che possono.
Stavolta il "quello che possono" è una piccola spider ricavata da una banalissima Smart, trasformata con tanta cura da rendere quasi irriconiscibile la vettura d'origine: cofano lungo, parafanghi sporgenti, piccolo parabrezza e fari appoggiati sulla carrozzeria come sulle Hor Rod. Non manca poi una coda rastremata e diverse prese d'aria sul muso e sulla fiancata, tanto per chiarire le idee sul fatto che qui ci si trova davanti a una sportiva vera.
Insomma, nel suo genere, un piccolo capolavoro, realizzato dalla Smarts-R-us di Nottingham, battezzato C7 e regolarmente omologato, anche dal Tuv tedesco. Diverse le motorizzazioni previste: si va dai motori di serie, non elaborati, fino alle versioni Brabus da oltre 100 Cv. In questo caso le prestazioni sono mozzafiato, con una velocità massima di oltre 190 orari e accelerazioni da 0 a 100 nell'ordine dei 7 secondi.
Grande la cura di realizzazione, con un attento studio ergonomico per rendere l'abitacolo adatto a tutte la taglie, una carrozzeria rifinita come quella delle normali vetture di produzione e un abitacolo dal design minimalista e sportivissimo. Come si addice a una vera GT.
Da segnalare anche l'attenzione per le norme anti-inquinamento visto che anche le versioni più potenti sono tutte Euro4, mentre grazie al peso contenuto (siamo a oltre 100 Kg meno di una Smart di serie) i consumi sono sempre contenuti.
Tanta meraviglia però ha un difetto: si paga cara. Ossia si sfiorano i 30 mila euro. Un altro record per la Smart...
Repubblica 
