Sono passati più di vent'anni da quando John Z. DeLorean sfidò il mondo dell'industria automobilistica presentando la sua cosiddetta "auto sportiva etica" da uno stabilimento all'avanguardia situato a Dunmurry, nel Nord dell'Irlanda. La storia della DeLorean Motor Company è una storia audace, turbolenta e allo stesso tempo disastrosa che ha lasciato tracce indelebili sul suo fondatore.
L'eredità lasciata da John Z. DeLorean, considerato uno dei più apprezzati e stimati ingegneri della General Motors Corporation, fu oscurata dal Governo degli Stati Uniti che l'accusò di traffico di cocaina finalizzato al finanziamento delle sue attività. Sebbene nel corso del tempo DeLorean fu assolto da tutti i capi di imputazioni di cui era stato accusato, la sua reputazione e la sua credibilità furono irrimediabilmente compromesse, molti suoi colleghi lo abbandonarono e la sua impresa fu distrutta. Nonostante ciò John Z. DeLorean ci ha lasciato un esempio di autovettura quasi perfetta: la DeLorean DMC-12.
John DeLorean nacque il 6 Gennaio del 1925 nella periferia est di Detroit. Figlio di un operaio della Ford emigrato dalla Francia e di un'assemblatrice di strumenti giunta in America da Salisburgo, dopo essersi laureato al Lawrence Institute, John cominciò la sua carriera nel mondo dell'industria automobilistica.
Nel 1952 John DeLorean, conseguito un master in ingegneria automobilistica al Chrysler Institute, cominciò a lavorare dapprima alla Chrysler e poi alla Pontiac dove in breve tempo riuscì a dimostrare le sue notevoli competenze tecniche e motoristiche.
Nel 1969 la GM promosse John DeLorean a capo della divisione Chevrolet con l'intento di risollevarne le sorti. DeLorean mise al lavoro la sua schiera di ingegneri e designer per progettare l'auto in proprio. DeLorean confidava sulle tecniche convenzionali e sperimentate per progettare un'auto semplice ed efficiente che costasse meno di un Volkswagen Beetle, ma la GM non ne rimase impressionata e preferì andare avanti con un proprio progetto di auto denominata Vega.
Purtroppo quando la Vega fu messa in commercio, si dimostrò notevolmente più costosa delle sue controparti VW e AMC, ma essendo stata venduta col marchio Chevrolet la colpa del fallimento fu attribuita a John DeLorean.
Da questo momento in poi i rapporti tra John DeLorean e GM iniziarono ad incrinarsi. John, anche a causa di uno stile di vita che non andava molto d'accordo con le regole rigide e conformiste della GM, fu praticamente tagliato fuori da ogni progetto significativo e quando cominciò a raccontare alla stampa specializzata gli eccessi e l'incompetenza della GM, fu costretto ad andarsene.
DeLorean decise allora di progettare e costruire in proprio un'auto sportiva a due posti da vendere ai concessionari di altre marche. Il suo intento era quello di costruire un'auto divertente da guidare, sicura e duratura e che "il proprietario avrebbe venduto perché era stufo di guidarla, non perché era diventata un rottame". Nacque così il progetto della DeLorean DMC-12, così denominata perché sarebbe dovuta costare 12.000 $ (prezzo finale poi non rispettato).
La DeLorean DMC-12 è un'auto dotata dei migliori sistemi di sicurezza, economica, con misure antifurto avanzate e un impianto frenante all'avanguardia
Dal punto di vista tecnico la DeLorean DMC-12 è un'auto solida, alimentata da un motore posteriore di 130 cavalli Peugeot-Renault-Volvo, in alluminio, di 2,8 litri di cilindrata V-6, con un sistema ad iniezione elettronica di tipo Bosch K Jetronic fuel-injection system.
Questo propulsore trova alloggio su uno chassis modello Lotus a doppia Y, con 4 sospensioni indipendenti, larghezza complessiva 1988mm e con ruote anteriori più piccole di un pollice per minimizzare il sovrasterzo e garantire una maggiore manegevolezza complessiva. Non c'è dubbio che quest'auto è stata progettata per i veri appassionati di motori.
Ma ciò che attrae maggiormente della DeLorean ha poco a che vedere con il suo motore o le sue sospensioni. La vera attrazione è il design. Il look unico ed esclusivo della DeLorean è infatti frutto di uno dei più grandi designer italiani che allora lavorava ai Design studios di Torino: Giorgetto Giugiaro.
Dopo avere ricevuto le specifiche tecniche del nuovo modello, Giugiaro presentò un progetto che si dimostra tanto moderno ai giorni d'oggi quando lo era nel 1981.
La caratteristica più evidente della DeLorean sono le sue portiere ad ali di gabbiano. Con le portiere aperte la DeLorean sembra davvero un X-wing fighter della fortunata serie cinematografica di Star Wars. A differenza delle portiere ad ali di gabbiano della Mercedes-Benz 300SL del 1956 o della Bricklin, le portiere della DMC-12 richiedono solo 14 pollici (poco più di 35 cm) di spazio per aprirsi, una caratteristica molto importante soprattutto in caso di parcheggio in spazi ristretti o di traffico. Questo risparmio di spazio, paragonato ai 40 pollici (poco più di un metro) e più necessari per l'apertura di gran parte delle auto convenzionali, si dimostra non solo una caratteristica unica ma anche molto pratica.
Tra il 1981 e il 1983 sono state costruite 8.583 DeLorean, di queste si calcola che circa 6.000 sono ancora in circolazione e solo poche centinaia fuori dagli Stati Uniti. Per questo oggi la DeLorean DMC-12 è considerata un'auto culto, appetita dai collezionisti di tutto il mondo.
La DeLorean può ancora essere ammirata come "macchina del tempo" nella fortunata trilogia cinematografica di "Ritorno al futuro", di cui riportiamo un breve ma significativo dialogo tra i due personaggi principali:
"Wait a minute, wait a minute, Doc, ehr... Are you telling me that you built a time machine... out of a DeLorean?"
"The way I see it, if you're going to build a time machine into a car, why don't do it with some style?" (Aspetta un attimo, Doc, ehr...Mi stai dicendo che hai costruito una macchina del tempo usando una DeLorean?" "Dal mio punto di vista, se devi costruire una macchina del tempo a partire da un'auto, perché non farlo con stile?").